I nematodi galligeni sono parassiti invisibili a occhio nudo, in grado di infestare molti ortaggi. Sono diffusi soprattutto nei terreni sabbiosi e nelle coltivazioni dove si effettuano scarse rotazioni colturali. I sintomi della presenza dei nematodi sono una crescita stentata e il deperimento generale della pianta, che ha una produzione limitata, a causa delle alterazioni radicali provocate dai parassiti. La presenza di galle e ingrossamenti nelle radici delle piante estirpate (figura 1 - figura 2 - figura 3 - figura 4 - figura 5 - figura 6), permette di individuare la presenza dei nematodi in modo inequivocabile.
Nella gamma Orto Mio ci sono molte varietà di pomodoro resistenti ai nematodi (controllare le indicazioni sul sito nelle caratteristiche delle singole varietà). È resistente a nematodi anche il peperone piccante Etna.
Negli orti dove la presenza dei nematodi è un problema molto limitante per la coltivazione, la strategia di difesa deve prevedere l’utilizzo di più armi contemporaneamente, per raggiungere buoni risultati.
Strategie per limitare i nematodi galligeni (Meloidogyne spp.)
- Ortaggi resistenti: sfruttare le varietà resistenti a nematodi della gamma Orto Mio.
- Piante innestate: tutte le varietà di melanzane, peperoni e pomodori innestati Orto Mio, hanno portinnesto resistente a nematodi. Cetriolo e anguria hanno un portinnesto molto vigoroso con apparato radicale molto più forte ed efficiente, rispetto alle varietà non innestate; ciò consente una maggiore tolleranza agli attacchi dei nematodi.
- Sostanza organica: arricchire frequentemente il terreno con sostanza organica (stallatico, letame maturo, pollina, compost, ecc.) e apportare fertilizzanti bio a pronto effetto e tannini (mentre gli ortaggi sono in accrescimento), per potenziare l’apparato radicale nella tolleranza ai nematodi.
- Prodotti nematocidi naturali: insieme agli altri strumenti preventivi, la distribuzione di prodotti a base di panelli di neem ed estratto di aglio granulare, contribuiscono a mantenerne la popolazione dei nematodi sotto controllo.
- Il fungo Paecilomyces lilacinus, agisce nutrendosi di uova e larve dei parassiti, inattivandoli. I trattamenti, distribuiti in forma liquida (irrigando le piante), sono efficaci soprattutto quando effettuati in fase precoce, con piante appena trapiantate e in accrescimento.
- Azadiractina: estratta dall’albero del Neem, può essere distribuita periodicamente, diluita con l’acqua d’irrigazione. Ha una buona efficacia nel controllo dei nematodi galligeni, oltre ad essere attiva anche contro molti insetti parassiti.
- Anche i funghi micorrizici Trichoderma harzianum, T. atroviridesi possono aiutare a controllare i nematodi, legandosi alle radici degli ortaggi. Agiscono sia uccidendo che inattivando i nematodi.
- Il sovescio con piante biocide come rafano, senape, o rucola ha una buona nel contenimento dei nematodi. Si possono coltivare nelle aiuole dove si trapianteranno gli ortaggi, seminando in primavera o a fine estate, per poi trinciare ed interrare la vegetazione a inizio fioritura.
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