Per coltivare gli ortaggi ci si può orientare su diversi tipi di contenitori: da quelli tradizionali, pratici e razionali a quelli moderni, più artistici e fantasiosi. Volendo si possono utilizzare anche materiali di recupero che senza pretese estetiche assolvono egregiamente alla loro funzione.
Oltre ai classici vasi, di differenti materiali e dimensioni, si può optare per soluzioni come cassoni in legno o in tufo, oppure per contenitori economici a costo quasi zero, come robusti sacconi e bidoni, magari rivestiti esternamente per renderli più gradevoli. Negli ultimi anni stanno suscitando interesse anche gli orti verticali, usufruendo di apposite strutture adatte per le specie a sviluppo contenuto.
Per la buona riuscita degli ortaggi non è troppo importante la tipologia del contenitore che li ospita, quanto la sua dimensione, che deve essere proporzionata alle caratteristiche della specie da coltivare. Vasi troppo piccoli rispetto alle esigenze delle piante ne limitano notevolmente la produzione, generando stress che penalizzano il risultato finale e imponendo irrigazioni continue nei periodi caldi.
Specie vigorose come zucchine, meloni e angurie, gradiscono contenitori di almeno 50-60 cm di diametro e 40-50 cm di altezza. Meloni e cocomeri e zucche, non sono consigliati in terrazzi piccoli o medi a motivo dell’ampio sviluppo vegetativo.
Pomodori, peperoni, melanzane, patate, cetrioli e cavoli, gradiscono contenitori di 40-50 cm di larghezza per 30-40 cm di altezza.
Lattughe, cicorie, bietole, sedani, finocchi, cipolle e agli, basilico e molte aromatiche, si “accontentano” di vasi o “balconette” di 20-30 cm di larghezza per 15-20 cm di altezza.
Per quanto concerne il colore dei contenitori, è meglio optare per quelli chiari se le piante sono esposte ai raggi del sole estivo anche nelle ore calde del pomeriggio; ciò ridurrà il consumo di acqua e il surriscaldamento radicale.