I consigli di coltivazione
I consigli e le esigenze di coltivazione sono identici alla cipolla.
ESPOSIZIONE
Lo scalogno predilige esposizione in pieno sole. In estate, si giova di un leggero ombreggiamento nelle ore più calde del giorno.
TEMPERATURA
Pianta molto adattabile, tollera le temperature rigide invernali e si può mettere a dimora già a a -2/2°. Piante ben strutturate possono tollerare fino a -6°. In fase di accrescimento la temperatura ideale è 10-21°. Per la formazione dei bulbi gradisce più di 24°; per l’ingrossamento 24-30°. I forti sbalzi termici, così come le basse temperature protratte nel tempo (oltre 10 giorni sotto i 10°), con piante già ben sviluppate (diametro del fusto maggiore a quello di una matita), possono favorire la prefioritura. Dopo la raccolta si conserva al meglio a 4-10°.
TERRENO
Predilige i terreni di medio impasto ben dotati in sostanza organica, si adatta anche a quelli argillosi. Gradisce pH preferibilmente tra 6-7. In terreni pesanti (“forti” o argillosi) è consigliabile coltivare su aiuole rialzate di 10-20 cm. Un buon drenaggio permette di prevenire i ristagni che provocano patologie radicali e favoriscono il marciume dei bulbi. È consigliabile attendere almeno 3 anni prima di trapiantare scalogno (o altre liliacee come aglio, porro, cipolla, ecc.) nei terreni dove si è coltivato in precedenza. Il terreno deve essere lavorato con la vanga per 25-30 cm di profondità.
TRAPIANTO
Distanze: il sesto consigliato è di 10-15 cm sulle file e 30 cm tra le file.
Epoca: l’epoca ideale di messa a dimora delle cipolle è tra febbraio e giugno.
CONCIMAZIONE
La sostanza organica matura a base di stallatico, va apportata non più tardi dell’autunno che precede la coltivazione (sconsigliata a ridosso del trapianto).
La concimazione pre trapianto: 3-4 settimane prima del trapianto si effettua la concimazione di fondo, con agrogel o compost e un fertilizzante minerale NPK più ricco in fosforo (P) e potassio (K) che in azoto (N) (es 1-2-3 oppure 1-2-2), con interramento superficiale, nei primi 5-10 cm di terreno. Si potrà poi intervenire mensilmente con fertilizzante minerale NPK (a titolo 3-1-2 o 3-1-1). L’ultimo passaggio si potrà effettuare ad inizio ingrossamento dei bulbi, con NPK 1-0-3.
IRRIGAZIONE
Le esigenze idriche variano in funzione alle caratteristiche del terreno, alla fase di sviluppo delle piante e all’andamento climatico. È sempre fondamentale evitare gli eccessi idrici, perché lo scalogno teme i ristagni. Nelle prime fasi di sviluppo è richiesta poca acqua (irrigazione solo all’occorrenza, ogni 7-14 giorni). Nelle annate con precipitazioni regolari, l’acqua piovana è sufficiente in fase di accrescimento e bisogna intervenire solo in caso di siccità, considerando che i bisogni crescono con le dimensioni delle piante. Con primavere ed estati siccitose, è bene annaffiare settimanalmente, così come in fase di ingrossamento dei bulbi, quando sono richieste le maggiori quantità. L’apporto d’acqua verrà sospeso 15 gg prima della raccolta per garantire una migliore qualità e conservabilità dei bulbi.
CURE COLTURALI
Sarchiatura: interventi periodici di zappettatura superficiale tra le file, permettono di eliminare le malerbe, ossigenare le radici ed ingrossare maggiormente i bulbi.
RACCOLTA
I bulbi: il momento corretto per la raccolta dei bulbi da conservare si evidenzia con le foglie che si accasciano e il fusto si piega spontaneamente verso il suolo. Dopo l’estirpazione, lasciare i bulbi all’aria per 3 settimane in posizione ventilata e al riparo dalle piogge. Successivamente riporli in luogo asciutto e riparato, per una conservazione ottimale.
CONSERVAZIONE
Dopo aver estirpato le piante (quando il fusto si strozza, piegandosi), si lasciano per alcuni giorni sul terreno asciutto, in zona ombreggiata e ventilata. Poi si stendono in ambiente riparato e asciutto, fino alla completa essiccazione delle foglie. A questo punto si taglieranno le foglie a 2-3 cm e le radici a raso del bulbo e si potranno riporre in un luogo buio e asciutto, in cassette o sacchi forati. Controllare periodicamente i bulbi, per eliminare quelli che iniziano a germogliare o a marcire, perché danneggerebbero anche quelli sani.