Esistono fragole rampicanti?
Il termine “fragole rampicanti” è improprio perché le fragole non sono piante rampicanti. Si tratta in realtà di una tecnica per ottenere maggiori rese in superfici limitate, coltivando le piantine in contenitori colonnari con fori laterali o in apposite fioriere o vasi impilabili, che formeranno una cascata di frutti di grande effetto. Per ottenere questo risultato si può agire indirizzando i lunghi stoloni prodotti dalle piante in verticale o a ricadere (a seconda dei contenitori utilizzati). Gli stoloni radicheranno nei contenitori posti nella parte superiore o inferiore rispetto alle piante “madri”.
Le varietà più adatte come “rampicanti” sono Malga, Dulcinea, e la rifiorente 4 stagioni Orto Mio. È bene precisare che ottenere risultati soddisfacenti con questo metodo non è semplice come potrebbe sembrare. Un sistema pratico e con risultati più generosi consiste nel trapiantare le piantine in tutti gli spazi liberi dei contenitori verticali, senza attendere che la crescita di stoloni di poche piante “madri” colonizzi i gli spazi dei contenitori vicini.
I consigli di coltivazione
ESPOSIZIONE
Le fragole crescono bene sia in pieno sole che a mezz’ombra. Con un maggior numero di ore di sole diretto i frutti raggiungono la massima qualità in termini di dolcezza. Coltivando in piccoli vasi, in aree temperate o calde, meglio posizionarle in zone soleggiate dal mattino al primo pomeriggio. In estate gradiscono l’ombra nelle ore più calde del giorno. Nel trapianto estivo le piante vanno riparate dal pieno sole per evitare gravi danni da scottature.
TEMPERATURA
Le fragole prosperano a temperature di 15-26°. Tollerano il gelo invernale e in alcune condizioni ambientali riescono sopravvivere fino a -10°. È utile proteggerle dal freddo quando le temperature invernali scendono da 0° a -5° oppure in caso ritorni di freddo in piena fioritura. Sopportano il caldo dell’estate, potendo tollerare occasionalmente oltre 35°, e tra 25-30° arrestano la fioritura e la produzione. Gradiscono una leggera ombreggiatura nelle ore più calde dei mesi estivi.
TERRENO
Il terreno ideale per le fragole è ricco di sostanza organica e ben drenato, con pH 5,5-7. È consigliata la coltivazione su aiuole rialzate, con superficie ben livellata, per garantire il regolare deflusso dell’acqua in eccesso ed evitare i ristagni invernali. Le prode potranno essere alte 15-30 cm (l’altezza maggiore è consigliata nei suoli argillosi, quella inferiore in quelli più “leggeri”). Effettuare rotazioni colturali di 3-4 anni prima di trapiantare nuovamente le fragole nella stessa aiuola, per evitare di incorrere in patologie che possono causare fallanze nell’impianto.
TRAPIANTO
Distanze: il sesto può essere predisposto a file semplici oppure doppie, con disposizione delle piante a quinconce.
- a fila semplice alla distanza di 30 cm sulla fila e 100 cm tra le file
- a fila doppia (bina) a 30 cm di distanza sulla fila e tra le file e 100-120 cm tra le bine.
Epoca: utilizzando le piantine di fragola, il trapianto è possibile praticamente tutto l’anno, anche se è preferibile predisporlo in primavera per le varietà rifiorenti, mentre in piena estate per le cultivar unifere. La tolleranza alle gelate, permette il trapianto anche in inverno. La fine dell’estate è il momento ideale per mettere a dimora le varietà unifere.
Modalità: le fragole si trapiantano al livello della superficie del terreno: il colletto della pianta deve essere visibile, non interrato in profondità. Dopo il posizionamento delle piantine, prima di irrigare, pressare il terreno con le mani, attorno alle radici.
CONCIMAZIONE
La concimazione di fondo si effettua un paio di settimane prima del trapianto, alla preparazione del terreno, con stallatico maturo e concime NPK (con rapporto N:P:K 1:2:3 o similare). Nelle settimane post trapianto è possibile sostenere le piantine con prodotti stimolanti come lo stallatico macerato o la borlanda. Prima della fioritura prediligere concimi con elevato titolo di fosforo e basso di azoto (NPK 1:2:1). Dopo la formazione dei frutti utilizzare fertilizzanti ricchi in potassio (NPK 2:1:3), che favoriscono la qualità. Frazionare l’apporto dei fertilizzanti nel tempo, affinché non risultino troppo concentrati nel suolo perché la fragola è sensibile alla salinità.
IRRIGAZIONE
La fragola è una specie che richiede annaffiature con quantità moderate di acqua e teme particolarmente i ristagni idrici: mantenere il terreno fresco ma mai troppo bagnato. Normalmente si inizia ad irrigare alla comparsa dei primi fiori, settimanalmente, fino alla presenza dei primi frutti bianchi. Dalla prima raccolta si potrà passare a 2 irrigazioni settimanali, aumentando gradualmente i quantitativi durante la raccolta, nel mese di aprile e maggio. Nell’orto l’irrigazione a goccia è l’ideale (in particolare se si utilizza la pacciamatura), perchè permette di evitare gli eccessi di umidità su vegetazione e frutti, con importanti vantaggi per la sanità. Nel trapianto estivo è fondamentale bagnare frequentemente, con quantità ridotte di acqua, fino all’attecchimento. Evitare le carenze in fioritura e ridurre le quantità in fase di maturazione per frutti più sani e dolci.
CURE COLTURALI
Pacciamatura: l’utilizzo di un telo pacciamante in polietilene scuro (oppure telo biodegradabile in Mater-B) su terreno baulato, offre molti vantaggi nella gestione della coltivazione della fragola. Il telo va posizionato prima del trapianto (prima di questa operazione è consigliabile stendere l’impianto d’irrigazione a goccia). La paglia, disposta sui teli prima della raccolta, consente di per evitare che i frutti a contatto con il nylon scuro si possano scottare.
Protezione in estate: nel trapianto estivo, è utile ombreggiare le piantine per almeno un paio di settimane.
Protezione dal freddo: in previsione di forti gelate in inverno o di ritorni di freddo in fase di fioritura, è consigliato proteggere le piante con telo di tnt bianco.
Diradamento dei fiori: se le piantine al momento del trapianto hanno dei fiori è opportuno diradarli, lasciandone da 3-5, ma solo se la pianta è vigorosa, altrimenti è meglio eliminarli, per non penalizzare l’accrescimento delle piante. Staccare anche eventuali frutti
Potatura e pulitura: eliminare continuamente gli stoloni (i lunghi getti originati dal cuore delle piante) per fragole più forti e produttive. Tra dicembre e gennaio si effettua la “pulitura” delle foglie vecchie, secche e danneggiate.
Riparo dalla pioggia: in previsione di precipitazioni in prossimità della maturazione, la copertura delle file con un telo in nylon, appoggiato su archetti (aperto lateralmente), permette di mantenere un miglior grado zuccherino.
Protezione dagli uccelli: le reti, da applicare in caso di necessità subito prima della raccolta, proteggono la coltivazione da uccelli, lumache e altri ospiti indesiderati.
Coltivazione in vaso: le fragole si coltivano in vasi o balconiere non troppo profondi (15-20 cm sono sufficienti), utilizzando substrati ben drenati. Sono idonei quelli per frutti di bosco, peperoni, aromatiche, con pH compreso tra 5,5 e 7. Non dimenticare il materiale drenante sul fondo dei contenitori.
LA RACCOLTA
Le fragole rifiorenti (o “4 stagioni”), si raccolgono per un periodo prolungato, a partire dal mese di maggio. L’inizio della produzione è in funzione delle caratteristiche varietali, della situazione climatica e della concimazione, che possono anticiparne o ritardane il debutto. Le fragole unifere danno il proprio raccolto in epoca primaverile, tra aprile e giugno, in quantitativi più abbondanti rispetto alle varietà rifiorenti. La fragola matura in modo scalare e deve essere raccolta ogni 2- 5 giorni a seconda delle temperature: più sono alte, più spesso si deve intervenire. Dopo la raccolta vanno conservate in frigorifero a 5-8°.