I consigli di coltivazione
ESPOSIZIONE
L’asparago esige esposizione in pieno sole (sud- sud-ovest).
TEMPERATURA
L’asparago ha temperature ottimali di crescita di 20°, mentre di 23-28° per l’accumulo di sostanze di riserva; quelle massime sono di 35°. L’emissione dei turioni inizia quando il terreno raggiunge per 7 giorni 10-12°. Temperature di 2° in fase di produzione possono procurare danni ai giovani turioni. Tollera bene le basse temperature invernali quando la pianta è dormiente.
TERRENO
L’asparago preferisce i terreni sabbiosi o di medio impasto, fertili, profondi e ben drenati. Predilige pH tra 6-7,5. Tollera la salinità. È consigliata una lavorazione profonda del terreno, fino a 50-60 cm di profondità nell’autunno-inverno che precede il trapianto. Attendere 5 anni prima di trapiantare gli asparagi dove sono stati coltivati in precedenza.
TRAPIANTO
Preparazione del terreno: è consigliabile preparare con buon anticipo il terreno da destinare all’asparagiaia
- lavorazione profonda a 50-60 cm di profondità, nell’autunno-inverno che precede il trapianto
- lavorazione pre trapianto si esegue poche settimane prima dell’impianto, per affinare il terreno e apportare il concime
- apertura dei solchi profondi 20-25 cm, e larghi 40-60 cm. Alla base dei solchi si posizionano le piantine. Il terreno rimosso dalla fossa viene accumulato tra le file. Nei terreni argillosi o mal drenati è consigliabile trapiantare più in superficie
Distanze: il sesto consigliato è di 30 cm sulle file e 100 cm tra le file.
Epoca: il periodo ideale per la messa a dimora delle piantine di asparago, va da aprile a giugno, ma è possibile il trapianto anche nei mesi successivi.
CONCIMAZIONE
Per una buona produzione è fondamentale una concimazione organica di fondo in buca molto ricca, con stallatico (ma anche cornunghia, pollina e compost) e un buon fertilizzante minerale NPK, ricco in fosforo (P) e potassio (K). È importante effettuare un’abbondante fertilizzazione organica con stallatico o letame maturo nel periodo di riposo, ogni inverno e anche a fine produzione, dal mese di giugno, quando sarà possibile apportare fertilizzanti NPK (2-1-2), per una crescita più rapida e vigorosa. Non eccedere con la concimazione azotata (N).
IRRIGAZIONE
L’asparago è molto sensibile ai ristagni di acqua. Richiede irrigazioni regolari dopo il trapianto, per un rapido attecchimento, attendendo sempre l’asciugatura della superficie del terreno. Nel corso della prima estate, intervenire frequentemente (ogni 2-4 giorni), per evitare stress da carenza. Nel periodo di raccolta il terreno deve essere mantenuto costantemente umido, per garantire la massima qualità e produzione. Dopo il periodo della raccolta, se le precipitazioni sono scarse, si irriga ogni 3-6 giorni a seconda del tipo di terreno e delle temperature esterne (indicativamente ogni 3-4 gg nei terreni sabbiosi e 5-6 giorni in quelli argillosi). In estati siccitose, si irrigherà fino ad ottobre, per poi sospendere gli interventi.
CURE COLTURALI
Copertura dei solchi: nell’autunno del secondo anno di coltivazione, apportare uno strato di 5-10 cm di terreno sul fondo dei solchi, prelevandolo tra le file. Ripetere l’operazione nell’autunno del terzo anno.
Sarchiatura: nell’anno d’impianto si curerà di eliminare frequentemente le malerbe, utilizzando una zappa. Successivamente si interverrà tra dicembre e giugno, con una lavorazione molto superficiale, ad opportuna distanza, per non danneggiare i rizomi o i turioni in accrescimento.
Taglio della vegetazione secca: a fine autunno la vegetazione dell’asparago ingiallisce e secca. I fusti secchi si recidono 5 cm sopra il livello del terreno.
Forzatura: la pacciamatura con film plastici, posizionati sulle file da gennaio-febbraio, favorisce una produzione anticipata, ma è necessario evitare che il terreno si asciughi eccessivamente. L’utilizzo di nylon nero, posto a copertura di cumuli di terreno predisposti con la rincalzatura delle file è necessario per la pratica molto più impegnativa di imbiancamento dei turioni.
RACCOLTA
La raccolta dell’asparago va da aprile a giugno, a seconda delle zone, e si protrae per 60 giorni, dopo è indispensabile lasciar vegetare i turioni che così permetteranno l’accumulo delle sostanze necessarie alla produzione dell’anno successivo nei rizomi. I turioni si raccolgono alti circa 12-20 cm e le teste sono ancora ben chiuse e le “squame” perfettamente aderenti. Si tagliano con un coltello, infilandolo nel terreno in obliquo, 2-3 cm sotto la superficie. La raccolta dei turioni può incominciare al 3° anno dal trapianto, raccogliendo per 20-30 giorni (20 giorni se le piante nell’annata precedente erano poco vigorose, 30 se erano molto vigorose). Con lo stesso criterio al 4° anno si potrà raccogliere per 40-60 giorni e dal 5° anno in avanti per 55-65 giorni.